La Bhagavad Gītā (in sanskrito: भगवद्गीता, Bhagavad Gītā, "Canto del Divino" o "Canto del Beato") è un poema sanskrito di circa 700 versi diviso in 18 canti, contenuto nel grande poema epico Mahābhārata. Si ritiene che il Mahābhārata derivi da un originale lavoro molto più breve, chiamato Jaya (Vittoria). La collocazione temporale degli eventi descritti non è chiara: alcune persone li collocano con una certa sicurezza nell'India del 1400 a.C., gli studiosi hanno analizzato gli eventi astronomici descritti nel Mahābhārata datando i fatti al 1478 a.C. circa, o in alternativa al 3100 a.C.. Dare una datazione certa è di secondaria importanza rispetto al grandioso contenuto di questo grande poema.
La Bhagavad Gītā descrive i principi del "karma yoga": ossia, lo yoga dell'azione. La guerra di cui tratta (Kurukshetra) rappresenta il forte impatto che l'animo di ognuno risente quando s'immerge nel livello fisico. Tutti i versi possono essere applicati a ciascuna delle contingenze che incontriamo nella vita.
Vengono trattati i due poli della ricerca soggettiva umana: il monismo e il dualismo. Krishna, uno dei più amati Avatar dell'India, appare il protagonista della compiuta lezione di vita che lungo l'intero arco dell'Opera egli soffonde ad Arjuna, il suo discepolo. Krishna, il protagonista della Bhagavad Gītā, l'Incarnazione medesima di Brama ed è identificabile con il nostro "Io" più profondo ed immortale, che si rivolge alla propria personalità immersa nel livello fisico grossolano.
Come il nostro organismo fisico è composto da miliardi di vite infinitesimali - le cellule - cosi' ogni individuo è onda di un Infinito Mare Universale, della cui ampia Coscienza è parte intrinseca e vitale. Questa Coscienza parla nella Bhagavad Gītā, ed attrae nel suo vortice di infuocato amore il proprio minore riflesso esistenziale: Arjuna. Sta di fatto che molti tra coloro che giungono sulle incantevoli sponde del sacro Testo vengono avvolti dalla rivelazione che tal episodio della loro vita fa proprio parte di quell'azione incessante che l'Anima rivolge agli infiniti aspetti del suo cosmico organismo, per riassorbirli a Sè. Lo studio della Bhagavad Gītā è un viaggio stupendo che porta a ritrovare le radici del proprio Sè.
Ascolta l'introduzione alla Bhagavad Gita dal video di seguito: